Marija Bandimica, da bi se oprostili _ Marija Bandimica per perdonarsi

Grande momento di comunità quello di domenica, 10 settembre, a Canebola/Čenijebola. Ogni paese della Slavia ha una festa particolarmente significativa nel corso dell’anno e, nella piccola frazione di lingua slovena del comune di Faedis, questa è Sveta Marija Bandimica, la Madonna della vendemmia. È celebrata ogni anno a inizio settembre, la domenica in prossimità della ricorrenza della nascita di Maria Vergine.

Anche se la chiesa di Canebola è intitolata a San Giovanni Battista, la comunità si trova riunita soprattutto in questa occasione, ed è stato così anche quest’anno, alla Messa solenne celebrata nella chiesa, dove erano riuniti quasi tutti gli abitanti del paese. A presiedere la celebrazione, per l’occasione è salito in paese da Faedis il parroco, don Federico Saracino, che ha concelebrato insieme a don Vittorino Ghenda. L’Eucaristia è stata resa particolarmente solenne e bilingue dalla presenza del coro parrocchiale Sv. Martin di Doberdò del Lago/Doberdob, diretto da Dario Bertinazzi, che ha preparato ed eseguito diversi canti liturgici tradizionali sloveni molto apprezzati dai canebolani, soprattutto quelli mariani. A prestare aiuto per la presenza del coro, su interessamento di Rino Petrigh del circolo paesano Lipa, è stata l’Associazione/Združenje don Eugenio Blanchini di Cividale.

Tra molti canebolani la presenza del coro ha risvegliato il ricordo dei tempi passati, quando in paese c’erano diverse centinaia di abitanti e la cantoria era attiva a pieno ritmo. Oggigiorno Canebola conta una settantina di abitanti, e i cantori sono molti di meno, ma il canto liturgico bilingue, in parte in italiano e in parte in sloveno, è ancora vivo.

Salutando il coro, don Saracino ha notato come ricordasse la tradizione linguistica del paese stesso anche in chiesa, esprimendo l’auspicio che la sua presenza potesse aiutare i fedeli a superare i pregiudizi che troppo spesso ci ostacolano.

L’auspicio della riconciliazione è stato espresso dal parroco anche nell’omelia. «Domandiamo questa grazia di essere veramente capaci di amare il fratello indipendentemente dai nostri pregiudizi, da quello che pensiamo di lui. Che sia buono o cattivo, non importa, ci è stato dato questo fratello. Accogliamolo e viviamo con lui i pochi giorni sulla Terra che abbiamo», ha detto Saracino. «Apriamoci e senz’altro vivremo anche meglio. Vivere con rancori e gelosie nel cuore molte volte rischia di appensantire».

Tra i presenti alla celebrazione, anche il vicesindaco di Faedis, Luciano Palmieri. La festa è proseguita sotto i tendoni allestiti all’ombra del tiglio del paese, con l’offerta gastronomica curata dai volontari ai chioschi, e con la processione delle 15.00, durante la quale è stata portata in processione una statua della Madonna più piccola. Quella tradizionale, infatti, è conservata nella chiesa del paese ed è troppo antica e grande per essere trasportata.

Dopo la processione, ai chioschi è stata di nuovo festa anche coi membri del coro di Doberdò, che hanno cantato alcuni canti tradizionali insieme ai canebolani. Nel corso della giornata ha partecipato ai festeggiamenti anche il sindaco di Faedis, Luca Balloch. (Luciano Lister)

V nedeljo, 10. septembra, so v Čenijeboli nad Fojdo praznovali Sveto Marijo Bandimico. Čeprav je v Čenijeboli cerkev posvečena Sv. Janezu Krstniku, se vaška skupnost vsako leto tradicionalno zbere na prvo nedeljo po ali pred praznikom rojstva Device Marije.

V polni cerkvi je letos Sveto Mašo daroval removški župnik, g. Federico Saracino. S slovenskim petjem je sodeloval cerkveni pevski zbor Sv. Martin iz Doberdoba pri Gorici.

Prav g. Saracino je opozoril na to, da je prisotnost zbora iz Doberdoba nekako spominjala na slovensko jezikovno tradicijo Čenijebole. Izrazil je željo, da bi ta prisotnost lahko spodbudila vernike k premostitvi predsodkov, ki nas prepogosto ovirajo. V homiliji je vernike še spodbudil, naj ljubijo sočloveka neglede na svoje predsodke in neglede na to, kaj o njem mislijo.

Petje zbora je pri raznih Čanebocih obudilo spomin na čase, ko je v vasi bilo polno prebivalcev in je krajevni cerkveni pevski zbor pel s polno paro. Takrat je pel še posebej slovenske pesmi.

Dandanes je v cerkvi v Čenijeboli še živo ljudsko petje. Cerkveni pevci si prizadevajo, da bi ob pobožnih pesmih v italijanščini še naprej peli tudi tradicionalne slovenske cerkvene pesmi.

Med prisotnimi pri Maši je bil tudi podžupan Občine Fojda, Luciano Palmieri. Praznik se je nadaljeval s kosilom pod vaško lipo. Po popoldanski procesiji se je zbor iz Doberdoba spet pridružil Čanebocem in z njimi zapel nekaj tradicionalnih pesmi. Čez dan se je praznika udeležil še removški župan, Luca Balloch.

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