La Regione ordina al Comune: a Savogna tabelle in grafia slovena

 
 
È proprio un pasticcio. Il 15 ottobre è passato senza che sul territorio del comune di Savogna siano comparsi i cartelli stradali bilingui annunciati entro quella data dal sindaco, Marisa Loszach, con una lettera indirizzata a tutta la popolazione. Ma non si tratta di un semplice ritardo nella realizzazione o nell'installazione.
La Regione ha bocciato, infatti, la decisione della giunta municipale di scrivere i nomi sloveni dei paesi in una grafia appositamente inventata (quella italiana integrata da simboli grafici fantasiosi), senza alcun fondamento scientifico e ha richiamato il comune ad adoperare la grafia ufficiale della lingua slovena. In caso contrario, il contributo regionale di una decina di migliaia di euro verrebbe revocato. Considerato che i cartelli sono già stati realizzati, sindaco e assessori dovrebbero pagare di tasca propria. E potrebbero essere denunciati per omissione d'atti d'ufficio se decidessero di non installarli, dato che il bilinguismo a Savogna è un atto dovuto in ossequio alle leggi statali e regionali di tutela.
Non è tutto. L'assessorato regionale alla Cultura nella decisione della giunta Loszach rileva anche una violazione del Codice della strada. Questo perché la grafia prescelta non è coerente con quella adottata dai cartelli stradali bilingui apposti dalla Provincia di Udine e dagli altri comuni della Slavia. In pratica, l'automobilista potrebbe essere indotto in errore e il comune venire sanzionato da qualsiasi agente della polizia stradale o di altre forze dell'ordine.
Dilettanti allo sbaraglio o portatori di una ridicola ideologia antislovena i vertici dell'amministrazione di Savogna? Probabilmente l'una e l'altra cosa. Fatto sta, che entro il 30 ottobre devono apporre la corretta cartellonistica bilingue.
La Regione non intende concedere ulteriori proroghe. Questo in perfetta sintonia con il Comitato istituzionale paritetico per i problemi della minoranza slovena (anch'esso ha sollevato la questione della non corretta grafia), l'organismo che vigila sull'applicazione della legge 38/01 e che può chiedere il commissariamento degli enti locali inadempienti.
Il comune è fortemente in ritardo. La richiesta di fondi per realizzare le tabelle in italiano e sloveno era stata fatta dall'amministrazione guidata dal sindaco Lorenzo Cernoia già nel 2005. Ottenuto il finanziamento sulla base della legge statale 482/99, per l'installazione aveva fissato il termine per il 30 maggio 2008, chiedendo poi una proroga al 30 settembre 2009. In seguito al cambio della guardia in municipio, la giunta Loszach aveva ottenuto un'ulteriore dilazione fino allo scorso 15 ottobre. Il resto è storia di queste settimane.
L'auspicio è che la questione venga risolta con un approccio esclusivamente culturale e scientifico, senza inquinamenti politici e ideologici. «Senza fare né piaceri, né dispetti, né favorire, né privare nessuno dei propri diritti», ma applicando la Costituzione, come ha scritto lo stesso sindaco. Con l'unico scopo «di dare un valore aggiunto agli usi e costumi del territorio».
A Savogna, dunque, non si ripeterà quanto avvenuto in Val Resia, dove l'amministrazione di Sergio Chinese mesi fa ha sostituito i cartelli scritti in sloveno con altri in grafia inventata da chi non ha alcuna competenza linguistica. Sarebbe il caso che le autorità preposte intervenissero per sanare anche quell'assurda situazione.

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